
Saline Joniche Paesaggi Resilienti: Il parco naturale e antropico
Il progetto per il Parco naturale
e antropico di Saline Joniche fa parte di una più ampia ricerca incentrata sui Paesaggi resilienti e i territori abbandonati che il team AutonomeForme sviluppa a partire dal 2000 con progetti e ricerche in diverse aree del Mediterraneo.
Saline Joniche, situata vicino a Reggio Calabria, è un’area emblematica dello spreco di risorse naturali che ha sfigurato il paesaggio italiano meridionale. Qui, per un’ errata idea di sviluppo, sono stati localizzati diversi impianti industriali che non hanno mai funzionato e che hanno solo degradato questo delicato ambiente, come l’O.G.R. (il più grande centro per la riparazione di vagoni ferroviari nel sud Italia) e la Liquichimica per la quale è stato sviluppato un contestatissimo progetto di riutilizzo come centrale a carbone.
Il progetto coinvolge un’area di oltre 170 ettari situati lungo 8 km. della costa (con un’appendice nel villaggio di Pentedattilo), affronta la riqualificazione del waterfront di Saline Joniche per la realizzazione di un parco naturale e antropico e propone una strategia che mira a proteggere e valorizzare il patrimonio culturale, storico e patrimonio ambientale di questa zona che si affaccia sullo Stretto di Messina fronteggiando il vulcano Etna.Il progetto curato da AutonomeForme mira a definire una strategia per lo sviluppo sostenibile dell’area secondo principi ecologici, in modo da recuperare le aree degradate e contibuire alla creazione di un nuovo equilibrio tra le attività naturali e antropiche.
Nella zona industriale della Liquichimica, vicino alla zona paludosa esistente e al porto industriale che è ciclicamente interrato, il progetto propone un paesaggio allagato, generando un habitat ricco di flora e fauna con particolare attenzione agli uccelli migratori. Questo nuovo ecosistema consente la possibilità di integrare gli elementi artificiali nel paesaggio naturale con un processo simile al relitto della Laura C, dove, dopo l’inabissamento della nave, la natura ha creato un nuovo aquascape.
L’O.G.R. sarà trasformato in una “Macchina per riparare i Paesaggi” con un vasto vivaio (il giardino infinito) per la riforestazione dell’area, un impianto per le energie rinnovabili e laboratori per la ricerca e lo sviluppo della green e blue economy. Qui sarà collocato anche un centro di documentazione dedicato al recupero dei paesaggi degradati.
Il progetto crea un collegamento tra il Parco Naturale e Antropico sul waterfront e il villaggio di Pentedattilo, che è stato recentemente riscoperto grazie al lavoro di una rete di associazioni locali impegnate a preservare gli edifici e la memoria di questi luoghi.