
Il concorso internazionale per il waterfront di Saline Joniche
Nel 2012 la Provincia di Reggio Calabria, in partenariato con l’agenzia i Borghi Solidali, ha indetto il Concorso internazionale per la “Riqualificazione del waterfront di Saline Joniche e la realizzazione di un Parco naturale e Antropico”. Il concorso è stato vinto dal team organizzato e coordinato dagli architetti e landscape designers AutonomeForme di Palermo con la collaborazione di professionisti internazionali e la presenza di qualificati consulenti italiani, francesi e inglesi.
Il concorso richiedeva l’elaborazione di proposte per il recupero sostenibile dell’area compresa tra Capo D’Armi e la fiumara Sant’Elia a partire da quattro punti focali di intervento: l’ex area industriale della Liquichimica con il porto di Saline e il relitto della Laura C; l’Oasi faunistica dei laghetti del Pantano; le Officine Grandi Riparazioni e l’antico borgo abbandonato di Pentedattilo.
In quest’area, per una malintesa idea di sviluppo, sono state localizzate numerose strutture industriali e produttive fuori scala. Basti pensare alle Officine Grandi Riparazioni, il più grande centro per la riparazione dei vagoni ferroviari del sud d’Italia: un intervento mai decollato che ha devastato il paesaggio e tradito le promesse occupazionali, così come la ex Liquichimica, il polo industriale mai entrato in funzione, per cui è stato di recente elaborato un contestato progetto per l’impianto di una centrale a carbone.
Il progetto vincitore, elaborato dal team organizzato e coordinato da Marco Scarpinato (AutonomeForme), propone una strategia per invertire la rotta e dimostra che, promuovendo un nuovo paesaggio supportato dall’uso delle nuove tecnologie applicate all’ecologia, un’altra via di sviluppo dell’area di Saline Joniche è possibile, poiché questo luogo che è la porta dell’area grecanica, grazie alla sua posizione geografica e allo straordinario patrimonio culturale, storico e ambientale, ha le risorse per tornare a vivere, in questo senso, come dichiarato dalla commissione giudicatrice, la proposta vincitrice è un progetto “bandiera, raffinato e fattibile, che segna l’attesa inversione culturale di approccio al tema, con chiara indicazione naturalistica e di ecosostenibilità”.
L’intervento investe un’area di oltre 170 ettari posta lungo 8 km. di costa e con un appendice nel Borgo di Pentadattilo che viene inserito nella strategia complessiva di riqualificazione e valorizzazione dell’area. L’obiettivo del progetto vincitore è stato quello di individuare una strategia fattibile e sostenibile per sviluppare quest’area e recuperare tutte le devastazioni avvenute in precedenza rispondendo in maniera propositiva alle esigenze della comunità locale che sta opponendosi alla realizzazione della centrale a carbone in uno dei siti naturali e culturali tra i più belli di Italia.
Il progetto vincitore dimostra che, proprio partendo da una terra del sud, da sempre caratterizzata dall’abbandono e dal depauperamento delle risorse, è possibile proporre una nuova idea di sviluppo basata sulla sostenibilità. Per far questo, il progetto corregge la strada errata intrapresa con la realizzazione del porto attiguo alla ex Liquigas, una infrastruttura che per la sua prossimità alle fiumare è da sempre condannata all’insabbiamento periodico con conseguenti costi di gestione insostenibili per le opere di dragaggio. A partire dalla dismissione del porto e dalla rinaturalizzazione della costa, il progetto propone il disegno di un parco naturale e marittimo nell’area della ex fabbrica, intervenendo in controtendenza nel riutilizzo di questa area industriale dismessa che, fino ad ora, è stata ripensata per l’allocazione di nuovi usi produttivi, spesso inquinanti e con la realizza di nuovi metri cubi.
La strategia proposta innesca nuove relazioni tra le varie parti del progetto con particolare riguardo al borgo antico di Pentedattilo, un luogo che richiede risposte per opporsi a un declino che appare inesorabile ed accettato. L’intervento per la rinascita di Pentadattilo, inserendosi nel solco delle attività già intraprese, favorisce il recupero delle strutture esistenti e utilizza le nuove tecnologie come strumento di conoscenza e fruizione personalizzata del territorio e rilancia quest’antico borgo come porta dell’area grecanica.
L’impianto delle Officine Grandi Riparazioni (O.G.R.) con il suo fuori scala, é sottoposto a un processo di smaterializzazione e archeologizzazione che permette di interpretarlo come una grande rovina del mondo greco che si dissolve e fonde nel paesaggio e negli elementi naturali. L’intervento sulle O.G.R. propone una strategia fondata su un buon rapporto tra investimenti e obiettivi generali con l’inserimento di attività produttive ecosostenibili e rappresenta l’autentico motore per la rigenerazione dell’intera area. Nella prima fase l’impianto sarà utilizzato per bonificare le terre contaminate del waterfront di Saline Joniche e, successivamente, l’impianto delle O.G.R. sarà riutilizzato per diventare un centro di riferimento internazionale dedicato alla ricerca e al recupero dei paesaggi. Attraverso la puntuale eliminazione di porzioni del volume si determineranno le aree all’aperto per impiantare un grande vivaio che darà forma al giardino infinito. Negli spazi chiusi sarà parallelamente possibile compiere sperimentazioni, ospitare laboratori, officine e altre aree per lo ricerca, la documentazione e divulgazione del paesaggio, costituendo un Parco Scientifico che sarà luogo di produzione, ricerca e divulgazione in cui sperimentare innovativi processi per riconvertire e rinaturalizzare i territori abbandonati.
Attraverso la strategia del progetto elaborato dal team organizzato e coordinato da AutonomeForme, il recupero delle Officine Grandi Riparazioni e le energie attivate dalla rinascita di Pentadattilo s’integreranno con i processi di rigenerazione del waterfront e creeranno una trama unica che s’innerverà nell’area di Saline Joniche favorendone la rinascita, l’attrattività e una nuova e duratura sostenibilità sociale, economica ed ambientale caratterizzata da usi solidali ed ecologici.