Il parco naturale e antropico sul waterfront di Saline Joniche

Il processo di industrializzazione nell’area di Saline Joniche è partito negli anni ‘70 ma non ha mai preso forma perché ha tradito le caratteristiche del sito imponendo una visione decontestualizzata e ostile a questo luogo di straordinaria bellezza paesaggistica e grande ricchezza storico-culturale. I tentativi di una presunta modernizzazione hanno quindi avuto come unico esito quello di violare il territorio ed impoverirlo deprivandolo della bellezza delle sue risorse naturali e ambientali e della ricchezza della sua storia e cultura.

Se si vuole invertire questo processo è urgente ritessere i fili di un territorio lacerato e individuare nuovi processi di trasformazione compatibili con una pacifica e armoniosa convivenza tra uomo e natura. I tempi dello sfruttamento incontrollato sono finiti ed è giunto il momento di porre l’equilibrio ambientale alla base di qualsiasi trasformazione. In questi luoghi magici e dilaniati, ma pur sempre ricchi di storia e di una potente natura, occorre mettere a punto un nuovo modo di operare e un nuovo dialogo tra l’uomo e la natura.

Attraverso il progetto vogliamo ristrutturare l’equilibrio naturale per creare un ecosistema in continua evoluzione in cui l’uomo deve convivere e adattarsi senza prendere il sopravvento. L’intervento ha tra i suoi punti saldi l’area umida delle Saline e la presenza delle fiumare che, come solchi regolari, attraversano quest’area e dalla collina giungono fino al mare. Le scelte insediative si basano sulla volontà di riportare in superficie le aree umide, considerandone la presenza come materia attiva ed ordinatrice del disegno del grande parco naturale e antropico e come elemento centrale nella strategia di sostenibilità ecologica del progetto.

La proposta ripristina il paesaggio acquatico della salina restituendo una conformazione simile a quella originale e precedente alla violenta trasformazione industriale dell’area. Il nuovo paesaggio di aree umide rigenererà l’area sovrapponendosi al rivestimento industriale della fabbrica ex Liquichimica e facendo da supporto allo sviluppo di una nuova vita e di un nuovo equilibrio naturale che potrà instaurarsi in questo sito violato dall’uomo. In questo processo non si devono cancellare le tracce che sono state prodotte in quest’ambiente deteriorato, poiché esse permettono di prendere coscienza dei rischi di un atteggiamento incosciente nei riguardi dell’ambiente.

Il progetto recupera la zona costiera e affronta, in parallelo, il recupero delle Officine Grandi Riparazioni.
che diventeranno un centro di riferimento internazionale dedicato alla ricerca e al recupero dei paesaggi. Attraverso la puntuale eliminazione di porzioni del volume della OGR si determineranno le aree all’aperto per impiantare un vivaio dando forma al giardino infinito. Negli spazi chiusi sarà parallelamente possibile compiere sperimentazioni, ospitare laboratori, semenzaio, officine di riparazione del paesaggio e altre aree per lo ricerca, la documentazione e divulgazione del paesaggio, costituendo un Parco Scientifico che sarà luogo di produzione, ricerca e divulgazione per sperimentare innovativi processi naturali che permettono di riconvertire e rinaturalizzare i territori abbandonati.

L’intervento per la rinascita di Pentadattilo si inserisce nel solco delle attività già intraprese, favorendo il recupero delle strutture esistenti, parallelamente, il sistema di arredo urbano previsto sarà integrato con la realizzazione di una rete di copertura wifi e l’istallazione di Infostone / Totem informativi per promuovere e diffondere le nuove tecnologie come strumento di conoscenza e di fruizione personalizzata del territorio e rilanciare questo antico borgo come porta dell’area grecanica.

Il recupero delle Officine Grandi Riparazioni e le energie attivate dalla rinascita di Pentadattilo possono fare sistema con i processi di rigenerazione del waterfront, creando una trama unica che si innerverà in tutta l’area favorendone la rinascita e l’attrattività caratterizzata da nuovi usi solidali ed ecologici.

I tempi dello sfruttamento incontrollato sono finiti. Il territorio di Saline Joniche ha perso molto del suo tempo e disperso le sue energie nell’ossessione della produttività senza accorgersi di quello che stava rischiando. É giunto il momento di porre l’equilibrio ambientale alla base di qualsiasi azione volta a trasformare questo luogo. É tempo di creare un ecosistema ricco e rinnovato, estremamente interessante e di trasformare questo luogo in un riferimento mondiale della coesistenza ambientale, questo, senza dubbio, attrarrà nuovi abitanti e, finalmente, darà una nuova produttività a questo luogo. La nostra proposta per la Riqualificazione del Waterfront di Saline Joniche e la realizzazione di un Parco Naturale e Antropico ripristina il paesaggio acquatico della salina, con una conformazione simile a quella originale e precedente alla violenta e ottusa trasformazione industriale dell’area. Il nuovo paesaggio di aree umide rigenererà l’area sovrapponendosi al rivestimento crudamente industriale della fabbrica ex Liquichimica e facendo da supporto allo sviluppo di una nuova vita e di un nuovo equilibrio naturale che potrà instaurarsi in questo sito violato dall’uomo. Attraverso il nostro progetto vogliamo ristrutturare l’equilibrio naturale e invertire l’abuso prodotto dall’uomo. In questo lungo processo non si devono cancellare le tracce che sono state prodotte in quest’ambiente deteriorato, poiché esse permettono di prendere coscienza, agendo come un monito che ricorda alle generazioni future il rischio di un atteggiamento incosciente nei riguardi dell’ambiente. Vogliamo creare un ecosistema in continua evoluzione in cui l’uomo deve convivere e adattarsi senza prendere il sopravvento.

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