
Sidi Bou Said : Eterotopia di un parco nella città di Tunisi
Luogo sospeso tra la terra e il mare, Sidi Bou Said è un luogo dell’eterotopia per eccellenza, uno “spazio altro” separato dalla normalità del quotidiano. Sidi Bou Said è un luogo “reale” e “fisico” che, al contempo, si offre come grande serbatoio di sogni e d’immaginazione, e – sopra tutto – è un luogo in cui la distinzione tra edificio e paesaggio scompare per dissolversi in una serie di “spazi altri”.
Partendo da questa riflessione, il progetto di parco elaborato per Sidi Bou Said ridisegna l’area che dal bosco circostante il faro si ricongiunge all’area sottostante la Rue Taieb Mhiri e punta ad esaltare l’eterotopia di questi luoghi attraverso il disegno di un parco su cui si innestano una rete di “dispositivi” volti a mettere in relazione le molteplici dimensioni e gli “spazi altri” che caratterizzano questo luogo rendendo possibili attraversamenti, soste e sguardi.
L’intervento ha come duplice obiettivo quello di fermare l’abusivismo e la speculazione edilizia che rischiano di sfigurare le qualità del sito e, al contempo, quello di rigenerare l’intera area esaltando le sua qualità paesaggistiche e la sua valenza ambientale. Centrale in questa strategia di rigenerazione è il ruolo del parco che contribuisce alla creazione di un ecosistema in cui possano equilibrarsi la dimensione naturale e quella antropica.